Crollo del consumo di gas: cresce la sicurezza nazionale ma peggiora la condizione delle famiglie vulnerabili
30 mar 2023
Secondo gli ultimi dati Snam, la domanda di gas in Italia è diminuita notevolmente nel corso del 2022, registrando un calo del 9,8% rispetto all'anno precedente e toccando quota 68,5 bcm. Il crollo è stato particolarmente evidente negli ultimi mesi dell'anno, quando i consumi si sono ridotti del 20% rispetto alla media dei tre anni precedenti.
La flessione della domanda ha interessato tutti i settori, ma in particolare quello civile, dove si è registrata una diminuzione del 21%. Questa diminuzione è stata influenzata da condizioni meteorologiche miti e dalle misure di contenimento dei consumi, ma anche dalle azioni individuali di risparmio energetico, spinte dai prezzi elevati della materia prima.
Anche i consumi industriali hanno subito una forte contrazione (-20%), ma con una certa eterogeneità tra i diversi settori. Il calo della domanda è stato in parte dovuto ai tagli nella produzione, sebbene sembra che tali riduzioni siano state limitate rispetto a quelle dei consumi di energia. Saranno necessari ulteriori approfondimenti per comprendere la natura di questi cali e analizzare se le misure di contenimento siano state efficaci a supportare le azioni di risparmio.
In generale, la riduzione della domanda di gas ha rappresentato una risorsa centrale per garantire la sicurezza del sistema energetico. Ha permesso di ridurre la pressione sulle infrastrutture esistenti, in particolare gli stoccaggi, consentendo di gestire più facilmente e superare senza grandi difficoltà di approvvigionamento l'inverno 2022-2023, considerato da molti il più difficile tra quelli futuri.
È necessario approfondire l'analisi per comprendere quanto le azioni di risparmio siano state strutturali o meno e quanto le misure di policy siano state efficaci a supportare tale calo. È verosimile che la riduzione a livello civile abbia interessato principalmente quelle famiglie già vulnerabili e condizionate da difficoltà economiche. Di conseguenza l’adozione di misure di risparmio energetico, come l'abbassamento della temperatura nei locali o l'adozione di comportamenti più attenti all'efficienza energetica, potrebbe aver provocato un ulteriore peggioramento di una condizione di povertà energetica preesistente.